«Se viceversa,» continuò Tweedledee, «così fosse, potrebbe essere; e se così non fosse, sarebbe; ma dato che non è, non si dà. È logico.» (da
Attraverso lo specchio e quello che Alice vi trovò)

Alice rise: «È inutile che ci provi», disse; «non si può credere a una cosa impossibile.»
«Oserei dire che non ti sei allenata molto», ribatté la Regina. «Quando ero giovane, mi esercitavo sempre mezz'ora al giorno. A volte riuscivo a credere anche a sei cose impossibili prima di colazione.»
(...)In quanto partecipatori scopriamo che l'atto di focalizzare la coscienza -
di rivolgere lo sguardo da qualche parte e di osservare il mondo - costituisce un atto creativo di per sé.
Noi siamo quelli che guardano.
Siamo quelli che esaminano il mondo. E ovunque guardiamo, la nostra coscienza produce qualcosa da percepire per noi.
L'elemento chiave comune a tutte queste idee è che in un universo partecipativo, voi ed io facciamo parte integrante dell'equazione. Siamo simultaneamente sia i catalizzatori degli eventi che ci accadono, sia gli sperimentatori di ciò che creiamo . Entrambe le cose accadono allo stesso tempo.
(in una realtà simulata)
i simulatori determinano, e possono cambiare, le leggi che governano i loro mondi" (John D. Barrow astrofisico )
..citazioni estrapolate dal libro Guarigione Spontanea delle Credenze di Gregg Braden, che qualcuno mi regalò un giorno, passeggiando per Roma...
