sabato 29 dicembre 2007

mercoledì 19 dicembre 2007

inverno

Liberami da questa tristezza
che sale piano!
Dall'inverno che mi prende
con il suo sentore di morte
in alberi spogli!

Ai lati della strada spuntano rovi!
Sono il verme
che si inabissa
nelle tenebre della Terra!

(Janas -2000)

considerazioni

Nel secchio
anche l'acqua cristallina
diventa fanghiglia
quando la serpe
che sinuosa s'aggira
giunge a dissetarsi

(Janas 1991)

filtri dell'aria

Se scrivessi
senza filtri dell'aria
una DANZA libera
che non conosce briglie
Le più belle canzoni
dell'anima intonando
non mi scoprirei ora
aggrovigliata
tra fili di cui non so
trovare il capo

(Janas 1991)

il grande salto

Al traguardo
ci promisero
una terra sconfinata

MALEDETTI!
non ci avevano avvertito
che nel grande salto della VITA
saremmo stati
sospesi
oscillando
tra il BENE e il MALE!

Ora non riesco più a pensare
(se non come noia mortale)
a un Paradiso
dove non c'è più nulla da cambiare!

Lasciatemi dunque al mio Pendolo
al Moto perpetuo che mi appartiene:

Andare e venire - restare un poco - e ancora Partire

(Janas 1997)

lettera aperta per mia figlia (Janas 1997)

Per queste strade
dovrei
lasciarti andare?

Dove lupi e corvi
si annidano nell'umano
Bestie più che bestie.

Insinuarti il dubbio
dubitare di tutto
quasi dl bene più del male
senza per questo
farti smettere di amare
la Vita e l'Uomo?
o dovrei
aprire la porta
e lasciare ai tuoi occhi soli
scoprire
meraviglie ed orrori,
pronta però
la porta sempre aperta
ad accoglierti nel mio grembo
finché potrò
asciugare lacrime di gioia o tradimento
schiaffi di realtà, orrore e stordimento
e con la porta sempre aperta
rialzarti dalla caduta
indicarti come unica via d'uscita
finché ci resta
sempre e SEMPRE la VITA!

Quanti cordoni
dovrò spezzare allora
o inventarmene uno
così elastico
che ti permetta di raggiungere
persino l'infinito (se è questo che tu vuoi)
e in ognuno di questi parti
felice di vederti, bella come la prima volta
come il primo passo
osservarti camminare
non senza ansia
inaugurare ogni tua conquista
con un sorriso!

Perché ho appreso dall'infanzia
che il passero
salvato dalle grinfie del mio gatto
non sopravvisse
al nido artificiale
dove rimasero intatti
acqua e briciole di pane!

Così mi dico:
lasciale spiccare il volo
lascia il fiore al suo prato
il suo passo incerto
lascia che sia
il suo dimenar di braccia
il tentativo!

Ma più forte l'istinto della ragione
stringe la mia mano alla sua
piccola impavida
e le dico aspetta
guarda bene e stai attenta
dove si può passare
dove invece c'è il precipizio
e non penso
o lo penso e faccio finta di niente
che tu... puoi vedere anche meglio di me!
così
(mentre in questo contrasto mi dibatto)
ti lascio questo scritto
come l'unica chiave
che può aprire la morsa
usalo, se si fa troppo stretta
ed io sorda e cieca
per vedere e sentire
quella ragione che si annienta
di fronte a troppo amore!




LA RELIGIONE E' DEGLI UOMINI
E GLI UOMINI SONO FRAGILI:
INCIAMPANO NEI LORO SOGNI D'ETERNITA'

(Janas - 1998)
Ebbene scrivo; e allora??
Questo è un cercare, cercarmi .. o forse preferiresti
vuoi che mi perda? Perdermi (vuoi?) in una telenovelas di amori improbabili?
(janas - 1998)
non parlo
non penso
non dico
solo questo tu vuoi : ASCOLTO!
(..nemmeno fossi ... UN TELEVISORE?!!)

(Janas -1998)
Cosa lasceremo ai nostri figli
se tutti i pesci sono morti
e le mucche sono impazzite??
(Janas - 1998)

... e i polli si sono presi l'influenza ..( Janas - 2006)
Per qualcuno, che un giorno, mi raccontò, di aver camminato a piedi nudi sopra un prato, come fosse un evento originale!
Ma entrare nella profondità delle cose è un'altra cosa, camminarci sopra a piedi nudi.. beh! Forse non è che calpestarle!!

Tu camminavi a piedi nudi
sopra un prato
perché ti prendessero per Pazzo!
Era quello che volevi ...
così lo scarafaggio
che schiacciasti
(non era foglia secca)
e la lucertola mozza..
la coda fra le tue dita!
così tra la brina...lavando i piedi
dallo stronzo che calpestasti ...(eri tu?)
Perché tutti gridassero : Al Pazzo ... Al Pazzo!
e tu alla ricerca del contatto primordiale con la terra....
inciampasti in una latina di coca cola!

Poi dalla collina vedesti sorgere il sole
e i contadini iniziavano i loro lavoro sui campi
BARDATI DI AMPI STIVALI..
e ti svelarono
che il vero contatto con la terra
lascia loro grossi calli sulle mani, curva la schiena ... ma quasi intatti i piedi!

Perché meglio allora è strisciare, meglio si sente l'odore di muschio e muffa,
meglio si osserva l'immenso popolo che la terra abita:
la primula che sboccia, la formica laboriosa su insetto morto,
il grillo assopito o che accorda gli strumenti per il suo concerto serale,
meglio si sente il frusciare della lucertola fra l'erba, la pazienza del ragno..
la preda nella ragnatela... e la brina che ti ricopre
e l'umido dentro le ossa e la terra .. terra ovunque terra!

Così strisciando, come un serpente, guardando in su
meglio apprezzi l'imponenza dell'albero
l'importanza di un fiore per una cicala che vuole scorgere il cielo!
Nel vederti a piedi nudi certo gridarono Al Pazzo ...al Pazzo!
e tu ridevi compiaciuto e ti illudevi di fare "l'alternativo"

Ma occorre strisciare ...
strisciare per capire il verme; come il serpente cambiare pelle per crescere,
vestirsi di piume come un uccello...
per capire l'eternità di un albero
conficcare i piedi nella profondità della nuda terra, farne radici
diventare legno - immobile, lasciando al vento solo agitare le folte chiome,
aperte come le tue braccia
e sentirti albero finalmente!
(settembre 1997 - Janas)