mercoledì 19 dicembre 2007

Per qualcuno, che un giorno, mi raccontò, di aver camminato a piedi nudi sopra un prato, come fosse un evento originale!
Ma entrare nella profondità delle cose è un'altra cosa, camminarci sopra a piedi nudi.. beh! Forse non è che calpestarle!!

Tu camminavi a piedi nudi
sopra un prato
perché ti prendessero per Pazzo!
Era quello che volevi ...
così lo scarafaggio
che schiacciasti
(non era foglia secca)
e la lucertola mozza..
la coda fra le tue dita!
così tra la brina...lavando i piedi
dallo stronzo che calpestasti ...(eri tu?)
Perché tutti gridassero : Al Pazzo ... Al Pazzo!
e tu alla ricerca del contatto primordiale con la terra....
inciampasti in una latina di coca cola!

Poi dalla collina vedesti sorgere il sole
e i contadini iniziavano i loro lavoro sui campi
BARDATI DI AMPI STIVALI..
e ti svelarono
che il vero contatto con la terra
lascia loro grossi calli sulle mani, curva la schiena ... ma quasi intatti i piedi!

Perché meglio allora è strisciare, meglio si sente l'odore di muschio e muffa,
meglio si osserva l'immenso popolo che la terra abita:
la primula che sboccia, la formica laboriosa su insetto morto,
il grillo assopito o che accorda gli strumenti per il suo concerto serale,
meglio si sente il frusciare della lucertola fra l'erba, la pazienza del ragno..
la preda nella ragnatela... e la brina che ti ricopre
e l'umido dentro le ossa e la terra .. terra ovunque terra!

Così strisciando, come un serpente, guardando in su
meglio apprezzi l'imponenza dell'albero
l'importanza di un fiore per una cicala che vuole scorgere il cielo!
Nel vederti a piedi nudi certo gridarono Al Pazzo ...al Pazzo!
e tu ridevi compiaciuto e ti illudevi di fare "l'alternativo"

Ma occorre strisciare ...
strisciare per capire il verme; come il serpente cambiare pelle per crescere,
vestirsi di piume come un uccello...
per capire l'eternità di un albero
conficcare i piedi nella profondità della nuda terra, farne radici
diventare legno - immobile, lasciando al vento solo agitare le folte chiome,
aperte come le tue braccia
e sentirti albero finalmente!
(settembre 1997 - Janas)

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