mercoledì 19 dicembre 2007
lettera aperta per mia figlia (Janas 1997)
Per queste strade
dovrei
lasciarti andare?
Dove lupi e corvi
si annidano nell'umano
Bestie più che bestie.
Insinuarti il dubbio
dubitare di tutto
quasi dl bene più del male
senza per questo
farti smettere di amare
la Vita e l'Uomo?
o dovrei
aprire la porta
e lasciare ai tuoi occhi soli
scoprire
meraviglie ed orrori,
pronta però
la porta sempre aperta
ad accoglierti nel mio grembo
finché potrò
asciugare lacrime di gioia o tradimento
schiaffi di realtà, orrore e stordimento
e con la porta sempre aperta
rialzarti dalla caduta
indicarti come unica via d'uscita
finché ci resta
sempre e SEMPRE la VITA!
Quanti cordoni
dovrò spezzare allora
o inventarmene uno
così elastico
che ti permetta di raggiungere
persino l'infinito (se è questo che tu vuoi)
e in ognuno di questi parti
felice di vederti, bella come la prima volta
come il primo passo
osservarti camminare
non senza ansia
inaugurare ogni tua conquista
con un sorriso!
Perché ho appreso dall'infanzia
che il passero
salvato dalle grinfie del mio gatto
non sopravvisse
al nido artificiale
dove rimasero intatti
acqua e briciole di pane!
Così mi dico:
lasciale spiccare il volo
lascia il fiore al suo prato
il suo passo incerto
lascia che sia
il suo dimenar di braccia
il tentativo!
Ma più forte l'istinto della ragione
stringe la mia mano alla sua
piccola impavida
e le dico aspetta
guarda bene e stai attenta
dove si può passare
dove invece c'è il precipizio
e non penso
o lo penso e faccio finta di niente
che tu... puoi vedere anche meglio di me!
così
(mentre in questo contrasto mi dibatto)
ti lascio questo scritto
come l'unica chiave
che può aprire la morsa
usalo, se si fa troppo stretta
ed io sorda e cieca
per vedere e sentire
quella ragione che si annienta
di fronte a troppo amore!
dovrei
lasciarti andare?
Dove lupi e corvi
si annidano nell'umano
Bestie più che bestie.
Insinuarti il dubbio
dubitare di tutto
quasi dl bene più del male
senza per questo
farti smettere di amare
la Vita e l'Uomo?
o dovrei
aprire la porta
e lasciare ai tuoi occhi soli
scoprire
meraviglie ed orrori,
pronta però
la porta sempre aperta
ad accoglierti nel mio grembo
finché potrò
asciugare lacrime di gioia o tradimento
schiaffi di realtà, orrore e stordimento
e con la porta sempre aperta
rialzarti dalla caduta
indicarti come unica via d'uscita
finché ci resta
sempre e SEMPRE la VITA!
Quanti cordoni
dovrò spezzare allora
o inventarmene uno
così elastico
che ti permetta di raggiungere
persino l'infinito (se è questo che tu vuoi)
e in ognuno di questi parti
felice di vederti, bella come la prima volta
come il primo passo
osservarti camminare
non senza ansia
inaugurare ogni tua conquista
con un sorriso!
Perché ho appreso dall'infanzia
che il passero
salvato dalle grinfie del mio gatto
non sopravvisse
al nido artificiale
dove rimasero intatti
acqua e briciole di pane!
Così mi dico:
lasciale spiccare il volo
lascia il fiore al suo prato
il suo passo incerto
lascia che sia
il suo dimenar di braccia
il tentativo!
Ma più forte l'istinto della ragione
stringe la mia mano alla sua
piccola impavida
e le dico aspetta
guarda bene e stai attenta
dove si può passare
dove invece c'è il precipizio
e non penso
o lo penso e faccio finta di niente
che tu... puoi vedere anche meglio di me!
così
(mentre in questo contrasto mi dibatto)
ti lascio questo scritto
come l'unica chiave
che può aprire la morsa
usalo, se si fa troppo stretta
ed io sorda e cieca
per vedere e sentire
quella ragione che si annienta
di fronte a troppo amore!
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
1 commento:
grande! è un piacere averti incontrato, quindi: a presto!
Posta un commento